Shall we dance?
#MUSAPRACCONTA la costruzione del Salone Comencini.
Chi era Giovan Battista Comencini ? Il Comencini fu architetto e ingegnere operante su larga scala, dalle arti decorative all’urbanistica, disegnando splendidi arredi e costruendo importanti infrastrutture. Arriva a Napoli nel fatidico 1884 – l’anno del terribile colera, ma anche dell’inizio delle correlate grandi opere di rinnovamento urbano. Per conto della grande Società Veneta, vincitrice di grandi appalti, si è occupato in particolare della trasformazione dell’antico Largo di Castello nella moderna piazza Plebiscito, completando non senza modifiche il piano urbanistico dell’ormai defunto Errico Alvino, del quale porta a termine anche il cosiddetto palazzo della Borghesia su via San Carlo, sede dei Magazzini Mele. Oltre a progettare la sistemazione dei giardini del palazzo Reale su questo versante, e ridisegnare l’ingresso verso i cosiddetti “cavalli di bronzo”, Comencini progetta quattro grandi blocchi edilizi a corte, necessariamente scatolari nella volumetria e relativamente convenzionali nel disegno classico-eclettico, in coerenza con le direttive del piano e con le esigenze dell’impresa. Uno di questi blocchi, tuttavia, viene venduto nell’ultimo decennio del secolo all’illuminato imprenditore Alberto Campione, che lo trasforma in una struttura ricettiva di lusso, collocandovi l’Hotel de Londres. Fu incaricato nel 1910 di eseguire i lavori dell’appartamento, sede del Circolo Artistico Politecnico, a seguito di un incendio che aveva colpito quell’area dell’appartamento distruggendo “le sale dell’antica lettura, il bigliardo, la stanza di Burali d’Arezzo, sprofondata nel Salone, i servizi di buvette, la stanza del bridge, e quattro da giuoco situate sulla zona a lato di Chiaia”, mentre rimangono danneggiati, ma meno altri ambienti prospicienti il fronte su via Nardones. Nell’impossibilità di un’ampia ristrutturazione del grandissimo appartamento, si decide di ristrutturare degnamente il salone delle feste. L’ambiente presenta un atmosfera luminosa e nitida tutta giocata sul bianco e oro, riecheggiando per certi aspetti lo stile impero, ma con una delicata decorazione a motivi floreali e fitomorfi che declinano in chiave modernista una impostazione sostanzialmente neoclassica. Inoltre furono commissionate a 7 soci artisti del sodalizio le sovrapporte in monocromo che si ispirano al tema della danza nei secoli. Furono eseguite a sanguigna nel 1912 da Nicola Biondi, Mario Borgoni, Stefano Farneti, Francesco Jerace, Vincenzo Migliaro, Andrea Petroni e Paolo Vetri. A completarne l’aspetto raffinato gli splendidi lampadari in cristallo di Boemia. Fu inaugurata la stagione delle feste, dei banchetti pantagruelici e dei balli intrisi di atmosfere lussureggianti.
Seguici per scoprire i balli e i banchetti allestiti nel Salone. #IORESTOACASA #IOLEGGOACASA #MIBACT