L’ Archivio Storico fonte di inesauribile idee.
L’Archivio storico della Fondazione conserva un patrimonio di indiscutibile valore. Inaugurato nel 1991 in occasione del centenario dalla nascita dell’Istituzione, è stato riconosciuto nel 2011 come “Archivio di interesse storico particolarmente importante” dal Ministero dei Beni Culturali – Soprintendenza Archivistica della Campania. Il fondo offre testimonianze preziose per la ricostruzione della storia dell’Istituzione e per il ruolo che essa ha svolto in città, come centro propulsore di arte e cultura. Il materiale presente nella sala destinata ad archivio storico (ossia l’ultima sala entrando dal teatro, attualmente dismessa, poiché la Regione non ha ancora stanziato i fondi per il ripristino dei locali) ha assunto la disposizione attuale dando importanza, ai documenti storici (tutto il materiale cartaceo che ha superato i 40 anni ad oggi entro il 1974) e ai documenti di deposito (il materiale al limite tra i 10 e 40 anni, che risente ancora di talune consultazioni di natura amministrativa), quest’ultimo ci ha permesso di ricostruire il percorso istituzionale, dal 1889 ad oggi. (In questo volume sono pubblicati gli statuti che tracciano le diverse forme giuridiche: 1889, lo Statuto del 1923, 1991 in cui il Circolo si riappropria della forma giuridica di Associazione, lo Statuto del 2012, che prevedeva un adeguamento dello Statuto associativo[] e infine lo Statuto della Fondazione “Circolo Artistico Politecnico”). Fra i numerosi documenti conservati, ve ne sono numerosi che emergono, tra i quali segnaliamo: lo spartito della Traviata autografata dal Maestro Giuseppe Verdi, datato 1856, due cartoline di Giosue Carducci indirizzate al poeta dialettale Giovanni Capurro, la lotteria artistica per l’erezione del monumento a Ferdinando Russo. Un unicum archivistico è costituito da 12 quaderni poetici manoscritti, dell’Ars et Gaster, composti tra il 1914 al 1938 che descrivono in forma ironico/poetica eventi, situazioni, manifestazioni ed artisti. Piacevoli le composizioni poetiche sui dipinti esposti nelle sale del Circolo e ancora descrizioni di banchetti in onore di personaggi famosi come Pietro Mascagni, dibattiti postumi alle conferenze (ricordiamo quella a Pietro Municchi). Di seguito riportiamo una poesia tratta dai quaderni e scritta per una delle sovrapporte:
Erano il castello, e rosseggiante il cielo
(nu pucurillo troppo fatt a vin)
Al cipresso la nuvola fa velo:se pò sapè chi v’è: sera o matine?